04/11/2020

Ricerca e Sviluppo: una divisione che cambia e cresce insieme all’azienda

In una prima fase, la divisione Ricerca e Sviluppo di Sun Ballast® è stata pensata e strutturata con due obiettivi fondamentali:

  1. migliorare i prodotti che già offriamo;
  2. sviluppare nuove soluzioni di carattere innovativo che possano essere di supporto sia all’efficientamento che alla fruibilità degli impianti fotovoltaici.

Il know-how e le dotazioni tecnologiche sono stati perfetti per esplorare ambiti, dinamiche e casistiche che ancora non avevano trovato una chiara definizione.

Tuttavia, in un settore relativamente giovane come il fotovoltaico, la divisione Ricerca e Sviluppo ha presto assunto un ruolo fondamentale, che è andato oltre la consueta attività di ideazione e sperimentazione.

Per fare un esempio pratico: le normative che stabiliscono i parametri statici delle strutture in appoggio sulle superfici piane sono praticamente inesistenti, o meglio non ve ne sono di specifiche. Vengono quindi prese a riferimento le NTC per le costruzioni, ma di fatto a tutt’oggi non esiste un testo unico che regoli il fotovoltaico in maniera definitiva e inequivocabile. Come si può facilmente immaginare, questo lascia spazio a soluzioni poco ortodosse e a interpretazioni tecniche opinabili.

Per questo motivo il nostro primo passo è stato quello di fare chiarezza e dare un riscontro tecnico supportato non solo da deduzioni e/o interpretazioni del DM 17/01/2018, ma da prove oggettive. Oggettive perché realizzate in laboratorio con metodo scientifico: Galleria del Vento, analisi fluidodinamiche e analisi FEM, stress sugli elementi costruttivi con prove a rottura e a trazione delle barre filettate, cicli di invecchiamento materiali e altro ancora.

Ambiti in cui, come è facile intuire, il contributo della divisione Ricerca e Sviluppo è stato decisivo.

Di fatto, già dai nostri esordi nel 2013 realizzammo che era essenziale stabilire innanzitutto quali fossero i parametri di base più opportuni, da utilizzare nel dimensionamento di un campo fotovoltaico su superficie piana: può sembrare scontato o banale, ma è questo il nodo principale da sciogliere.

Il DM infatti suddivide i tipi di coperture in: tetto a falda, coperture piane, tettoia e pensiline, shed.

Quindi, la prima domanda a cui dare una risposta è: quale di queste tipologie assomiglia di più a un campo fotovoltaico con un tilt (angolo) non complanare alla copertura?

Prendendo spunto dalla DM 14/01/2008, intuimmo che il modo migliore per stabilire i CP (coefficienti di pressione) sulla prima fila più esposta al vento fosse quello indicato per le coperture piane. Applicando poi la spinta alle varie file, vennero considerati invece i parametri utilizzati sulle coperture a shed, senza però utilizzare la diminuzione progressiva del Cp fra le file, prevista dal DM che avrebbe portato i coefficienti di spinta a valori molto bassi, a nostro avviso non applicabili.

Per ultimo, ma non meno importante, abbiamo dovuto tenere conto dell’incremento di carico sulla copertura (Kg/mq), facendo in modo di non sforare dai parametri sopra i quali è richiesta la verifica sismica.

In conclusione, la vera sfida è stata trovare il giusto equilibrio fra tenuta e peso della struttura: per questo motivo un approccio approssimativo del tipo “nel dubbio ci metto più peso” non avrebbe portato a una soluzione funzionale e sicura.

Così, con una serie di prove in Galleria del Vento, sia su elementi di dimensione reale che su modelli di edificio in scala ridotta, come pure simulazioni in fluidodinamica, abbiamo maturato un know-how approfondito e fondato su reali esperienze, su cui basiamo i dimensionamenti prodotti dal nostro supporto tecnico in fase di preventivo.

Questo stesso know-how funge da retta generatrice in fase d’ideazione e prototipazione di nuovi modelli.

Con questo approccio, utilizzando la divisione Ricerca e Sviluppo come apripista e faro in ambiti ancora inesplorati, in sette anni di attività siamo passati da due a più di quaranta modelli. Con due nuovi brevetti depositati.

E oggi Sun Ballast® può vantare la più vasta gamma di soluzioni per le strutture su superfici piane offerta sul mercato europeo e non solo.

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