12/05/2022

Sole chiama terra

L’installazione a terra dell’impianto fotovoltaico guadagna sempre più terreno: scopriamo come realizzarla al meglio

 

Cambiano le superfici, ma con la conoscenza e le strutture di Sun Ballast i risultati sono sempre a regola d’arte

Sono sempre più frequenti le richieste che riguardano l’installazione di impianti fotovoltaici a terra.

A prima vista, realizzare un impianto su questo particolare tipo di superficie può sembrare più complicato rispetto alle installazioni su coperture in guaina o ghiaia che di solito ricoprono i tetti piani dei capannoni industriali o degli edifici cittadini, ma il know-how e le innovazioni di Sun Ballast fanno la differenza anche in questo caso.

 

Vediamo insieme quali sono le fasi fondamentali per ottenere un impianto a terra realizzato a regola d’arte.

 

1) La pulizia del terreno: sbancamento o scotico?

 

Lo sbancamento e lo scotico sono due operazioni di pulizia che servono a livellare il terreno, preparandolo per le fasi successive.

La differenza tra l’uno e l’altro sta nella profondità della pulizia.

Lo sbancamento prevede l’asportazione di una consistente massa di terreno fino a un massimo di 20/30 cm e comprende anche la rimozione di arbusti.

Con lo scotico, invece, si effettua una pulizia a un livello molto più superficiale, per questo è consigliato solo nel caso di installazioni di piccole dimensioni.

 

2) La posa del tessuto non tessuto: il materiale giusto al posto giusto

 

La caratteristica fondamentale del tessuto non tessuto è, come suggerito dal nome, proprio la mancanza di trama, quella disposizione casuale delle fibre che, nel caso che ci interessa, consente al tessuto di non sfilacciarsi quando viene tagliato e di non marcire quando si trova a contatto col terreno.

L’utilizzo di questo tipo di telo è fondamentale per evitare, o meglio rallentare il più possibile, la crescita della vegetazione, così che essa non vada in alcun modo a intralciare la produttività dei pannelli.

 

3) Riempimento con materiale riciclato: il primo strato

 

Come materiale riciclato si intende il materiale di scarto proveniente da lavorazioni edili e di altra natura. Le sue caratteristiche sono perfette per creare un primo riempimento utile a sostituire la parte di terreno rimossa con lo sbancamento.

 

4) Riempimento con materiale stabilizzato: l’ultimo strato, del colore e della dimensione che vuoi

 

Il materiale stabilizzato è l’ultimo strato che chiude la preparazione prima della realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Decisamente meno grezzo del materiale riciclato, ha un valore più che altro estetico, potendo infatti essere realizzato in varie colorazioni e dimensioni.

Dalla preparazione all’installazione: Sun Ballast ha tutte le soluzioni

 

Dopo aver preparato il terreno in modo che non subisca modifiche importanti e danneggiamenti nel corso del tempo, dovuti alle movimentazioni naturali, è il momento di

di procedere con l’installazione.

 

La scelta della giusta zavorra è un passo fondamentale per ottenere il miglior rendimento su questo particolare tipo di superficie.

Anche per questo genere di installazioni, Sun Ballast propone una gamma di inclinazioni straordinariamente vasta di supporti per pannelli fotovoltaici (da 0° a 35°), con differenti soluzioni che soddisfano tutte le esigenze del cliente.

 

Ma quale tipologia di zavorra è meglio scegliere? e qual è il grado di inclinazione più giusto?

 

Contrariamente al pensiero comune, non è necessaria l’installazione di strutture con un’inclinazione particolarmente elevata. Anzi, l’altezza della zavorra dal suolo è un requisito fondamentale. Un rialzo nella parte anteriore della zavorra, infatti, può essere una caratteristica da ricercare, soprattutto perché evita che la crescita della vegetazione, seppur minima, finisca per ostacolare il funzionamento dei pannelli.

 

A individuare la soluzione ideale pensa, come sempre, il servizio tecnico Sun Ballast che, dopo aver valutato le specifiche caratteristiche della zona d’installazione e le necessità del cliente, seleziona il migliore tra i supporti della gamma.

Esperienza senza eguali e varietà di offerta sono ancora una volta i fattori vincenti.

 

Anche sulla terra, Sun Ballast è la scelta più conveniente

 

È il momento di tirare le somme. I passaggi elencati fino a ora rientrano nei costi extra da sommare ai costi strettamente connessi alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Questo potrebbe far pensare che la realizzazione di un impianto con i sistemi Sun Ballast sia più costosa rispetto alla stessa realizzazione attuata con i tradizionali sistemi in alluminio.

Conti alla mano, però, non è così.

Se infatti fino a non molto tempo fa la realizzazione di un impianto in cemento poteva risultare più dispendiosa, oggi – con l’aumento vertiginoso dei prezzi delle componenti in alluminio e a fronte della crescita praticamente nulla dei costi del cemento – la realizzazione di un impianto con strutture in cemento è molto più conveniente rispetto a quella realizzata con le tradizionali strutture in alluminio. E in questo calcolo sono incluse anche tutte le lavorazioni dedicate alla preparazione del terreno.

 

Sun Ballast è matematicamente la scelta migliore, anche in caso di installazioni sulla terra.

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